Un abbinamento mistico

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Un abbinamento mistico

Secondo Goethe, che per primo contrappose il giallo al blu evidenziando le ombre azzurre degli oggetti illuminati da una luce gialla, questo abbinamento è un fatto metafisico. 

Infatti, giallo e blu sarebbero poli di una serie di opposti da cui scaturisce tutto l’esistente: maschile, dispari, caldo il primo; femminile, pari, freddo il secondo. 

Nel suo “I dolori del giovane Werther”, il protagonista indossa una giacca blu, perché anche gli uomini possono morire per amore, e un panciotto giallo. 

Questo accostamento diventò presto una moda, per arrivare fino al recente cartone de La Bella e la Bestia.

Belle, all’inizio della storia, veste di blu per affermare la sua identità contrapposta al giallo ocra del paesaggio che la circonda.

Nel finale, la Bestia è vestita da giovane Werther, con giacca blu e panciotto giallo, e Belle con un sontuoso vestito giallo: la ragazza non solo domina il mostruoso coprotagonista, ma diventa più razionale e concreta, tanto che la Bestia diventerà umana solo dopo che la trasformazione sarà avvenuta anche in Belle.

[Fonte: Cromorama, Riccardo Falcinelli]

Questo abbinamento mi ha colpita particolarmente in India, dove ho scattato questa foto.

L’ordine di guerrieri sikh, qui ritratti, si chiamano Nihang Singh.

Dal 1699 indossano un’uniforme blu adornata di armi tradizionali, braccialetti e sciarpe gialle, arancioni, zafferano.

Se pensiamo al significato indiano di questi due colori, troviamo che tutto ha un senso, soprattutto per un valoroso difensore di una fede religiosa: il blu è colore predominante del creato (cielo, mari, fiumi, laghi), dà forza, determinazione e capacità di superare situazioni difficili. Il giallo è apprendimento e conoscenza, attiva la mente aumenta le competenze e le capacità mentali.

Ma nella vita di tutti i giorni? Osiamo questo abbinamento mistico?

Il Pep di sicuro non si tira indietro!

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